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| questo articolo mi piace parecchio.... la zampata del cannibale in finlandia da sportmediaset.it CITAZIONE Botti, salti, fango, ghiaia, betulle. In Finlandia - terra di strana gente che cresce a vodka e rally - si è corsa la tappa più veloce del Mondiale. Roba forte, roba per Sebastien Loeb. Primo a dispetto di tutti. Su tutti a dispetto di un altro Seb - Ogier - suo compagno di marca e suo nemico numero 1. Citroen ha deciso di non gestire la rivalità interna e la battaglia tra due generazioni è esplosa. E questa volta ha vinto la vecchia volpe.
Sul talento del più giovane Ogier, in Citroen hanno deciso di investire perché - prima o poi - il 37enne pluricampione iridata si toglierà dai piedi. Una scelta per cui noi ringraziamo, per lo spettacolo che porta, ma per cui ringrazia molto meno Loeb: mister sette titoli di fila cercava riconoscenza. Ma allo scorso Rally di Grecia ha capito che non è più tempo di affetti. E allora ha deciso di rispondere: in strada, in uno dei rally più difficili dove Loeb aveva vinto "solo" una volta in carriera.
Ha fatto lo spazzino per tre giorni, partendo per primo e pulendo la pista a Ogier e a tutti gli altri. Ha vinto, ha allungato in classifica e ha fatto capire che per aprire una nuova epoca deve prima farsi da parte lui: la leggenda. Ogier chiude terzo: un errore domenica mattina, una foratura domenica pomeriggio, un distacco in classifica che aumenta domenica sera. Lui, tattico come Loeb non sarà mai, non si scoraggia: già dal prossimo appuntamento in Germania farà di tutto per rosicchiare punti al compagno di team a riavvicinarsi. A precedere Ogier, in seconda posizione, la Ford sbagliata: quella di Jari Matti Latvala, vincitore del 2010 e sempre costante ma senza picchi (due le speciali vinte) in questa edizione. Si mangia le mani l’altro fordista finlandese di punta, Mikko Hirvonen: l’antagonista mondiale di Loeb si è stampato contro un albero il giovedì a pochi chilometri dalla partenza. Poi ha vinto 13 speciali su 22: un rimontone che non ha sopperito i due minuti persi per l’incidente. Troppo tardi, insomma, e alla fine è quarto. E Loeb se ne va. Come al solito, come sempre.
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